Cannabis indica e cannabis sativa: le differenze nel consumo casalingo

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Modificato il: 25/02/2020

Le principali differenze tra queste due diverse tipologie di marijuana


Le due classificazioni più importanti quando si parla di cannabis sono tra la varietà Indica e la varietà Sativa. Si tratta di due tipologie di cannabis molto diverse sia per fenotipo che per concentrazioni di cannabinoidi (i due principali sono il THC e il CBD) e per effetti.

Molte delle tipologie di marijuana più famose al giorno d’oggi sono per lo più ibride, con percentuali complementari di Indica e Sativa, per cui si ottengono, ad esempio, varietà che all’esterno rispecchiano tutte le caratteristiche della Sativa, mentre gli effetti sono quelli propria della Indica.

È molto importante, per sapere sempre con cosa si ha a che fare, quali sono le caratteristiche dell’una e quali dell’altra, in modo da non lasciarsi sorprendere in negativo.

Cannabis Indica e Cannabis Sativa

La classificazione della pianta in queste due principali famiglie è attribuita al botanico francese Jean-Baptiste de Lamarc che, in seguito all’osservazione di alcune piante di cannabis provenienti dalla regione dell’Hindu Kush, aggiunse alla precedente classificazione fatta da Linnaeus anche la varietà Indica.

Gli studi fatti nel secolo scorso da Small e Cronquist portarono, nel 1997 alla risoluzione della questione: di fatti esiste una sola tipologia di cannabis, la quale tuttavia ha reagito a climi diversi con lo sviluppo di caratteristiche peculiari e distintive. Una sola specie, quindi, la Cannabis Sativa, ma con due sottospecie, la Cannabis Sativa subs. Indica e la Cannabis Sativa subs. Sativa.

Cannabis Sativa subs. Sativa

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Nota semplicemente come Cannabis Sativa, essa è originaria dei climi caldi dell’Asia meridionale: Indocina e India, e si è adattata alla perfezione anche alle temperature dell’Europa meridionale e dell’America. In natura si possono trovare esemplari di Cannabis Sativa nella regione equatoriale del Centro America, specialmente Messico, Colombia e Venezuela.

La pianta può raggiungere altezze notevoli e si presenta con una forma slanciata, ramificazioni ben definite con le inflorescenze che si concentrano alle estremità dei rami. La foglia della Cannabis Sativa è quella maggiormente rappresentata, proprio per la sua snellezza e la grandezza maggiore.

I tempi di crescita della Cannabis Sativa sono di molto inferiori a quelli di fioritura: la pianta è caratterizzata da una crescita fulminea ma di uno stato vegetativo delle inflorescenze abbastanza lungo, con varietà che possono impiegare fino a 12 settimane per essere pronte alla raccolta.

La Cannabis Sativa presenta in natura un basso rapporto CBD/THC: le alte concentrazioni di THC che possono raggiungere le conferiscono quella gamma di effetti generalmente definita come “high”. Il consumatore di varietà Sativa, infatti, sentirà maggiormente gli effetti euforizzanti e stimolanti del THC. Per tal motivo l’uso di Cannabis Sativo è ideale per i momenti creativi, per dedicarsi ad una particolare attività o per concentrarsi.

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Cannabis Sativa subs. Indica

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Più facilmente Cannabis Indica, si tratta di una varietà originaria dell’Hindu Kush (Turchia, Afghanistan, Pakistan) ma che si è adattata anche agli ambienti climaticamente simili del Maghreb, specialmente in Marocco.

Le particolari condizioni climatiche che la pianta deve affrontare in queste regioni ne hanno favorito un fenotipo completamente diverso dalla Sativa: la pianta Indica, infatti, è di dimensioni ridotte e assume una classica conformazione a cespuglio. Le ramificazioni e il fogliame sono molto fitti e le inflorescenze crescono in corrispondenza dei nodi delle ramificazioni. Anche le foglie si sono adattati ai climi più aridi preferendo dimensioni minori e una maggiore larghezza, in modo da proteggere il fusto e i germogli e preservare l’umidità.

Queste caratteristiche l’hanno resa la scelta migliore per la coltivazione indoor: la bassa statura e il fatto che non disdegnano crescere molto vicine la rendono compatibile anche con gli ambienti di un appartamento piccolo.

La Cannabis Indica presenta un alto rapporto tra CBD e THC: gli effetti che prevalgono, dunque, sono quelli rilassanti e sedativi del CBD. Consumare la varietà Indica è ideale nel caso in cui ci si voglia rilassare sul divano, magari guardando un film o conversando amabilmente con i propri amici: l’effetto “stoned” della Indica, inoltre, aiuta anche i peggiori malati di insonnia a trovare pace la notte.

Indica o sativa, quale scegliere?

Tenendo conto che grossomodo, per quanto gli effetti siano soggettivi, il CBD è il metabolita dall’effetto sedativo e rilassante, mentre il THC è quello eccitante e stimolante la creatività, scegliere quale è la marijuana che fa per voi non è così complesso come sembra.

Noi di Legal Delivery, primi nel settore delle vendite e delle consegne a domicilio di marijuana legale a Milano, vi veniamo incontro fornendovi per ogni prodotto tutte le informazioni necessarie a fare la vostra scelta: sapere in che percentuale una ibrida è Indica o Sativa, e quale è il rapporto tra CBD e THC vi permette di prevedere grossomodo quali saranno gli effetti del prodotto che state acquistando.

Ovviamente gli effetti sono assolutamente soggettivi e molti fattori possono influenzare gli effetti che registrerete: non solo la composizione chimica e la varietà di Cannabis, ma anche il vostro stato emotivo e di chi sarete in compagnia, tuttavia in condizioni normali le previsioni si rivelano assolutamente esatte.