21 gennaio 2020: Milleproroghe ed emendamento sulla Cannabis Light

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Pubblicato il: 27/01/2020

Tutto ciò che devi sapere sul nuovo emendamento sulla cannabis light contenuto nel decreto Milleproroghe.


Dal 1º gennaio 2017, con la legge 242/2016, è stata legalizzata la produzione di marijuana light a Milano e nelle altre zone d’Italia. Si possono coltivare varietà di canapa, a partire da semenze certificate, che contengano bassissime percentuali di THC (inferiori allo 0,2% ma tollerate fino allo 0,5%).

Ciò che non è chiaro nella legge è se queste varietà possano essere commercializzate. La loro vendita non è infatti menzionata nella legge, ma allo stesso tempo non è vietata. Inoltre la norma consente la produzione di cannabis legale a scopi che prevedono necessariamente il commercio (per esempio la realizzazione di cosmetici e alimenti e il florovivaismo, ovvero la coltivazione e la vendita di piante e fiori).

emendamento sulla Cannabis Light e decreto milleproroghe
Tale vuoto normativo, ovvero la mancanza di dettagli riguardo la vendita online o presso i negozi fisici e la possibilità di consegnare marijuana light a domicilio, ha provocato la nascita di fazioni opposte.

C’è chi è a favore della cannabis depotenziata, in quanto non è una droga e si tratta di un prodotto totalmente innocuo. C’è chi si chiama fuori e c’è chi invece è totalmente contro questo prodotto.

Anche il Governo presenta queste fazioni: in linea generale i deputati di Destra sono contro la cannabis light e i deputati di Sinistra sono a suo favore. Tra questi ultimi spicca Matteo Mantero, appartenente al Movimento 5 Stelle. Il senatore infatti continua a insistere affinché il commercio legale della cannabis light venga finalmente ufficializzata.

Il tentativo più recente è stato quello di presentare un emendamento sulla cannabis al decreto Milleproroghe.

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Decreto Milleproroghe e i dettagli sull’emendamento a favore della marijuana light

Il decreto Milleproroghe è un decreto-legge del Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento dedicato alla risoluzione di urgenti decisioni entro il termine dell’anno in corso. Nato come eccezionale, è stato proposto ogni anno dal 2o05 al 2015 e dal 2018 in poi.

Quest’anno al decreto sono stati presentati diversi emendamenti, tra cui per l’appunto quello relativo al commercio e all’uso della cannabis light.

Un emendamento simile, accolto in Commissione di Bilancio il 12 dicembre 2019, era stato poi bocciato dalla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati il 16 dicembre 2019.

Il più recente, presentato il 21 gennaio al decreto Milleproroghe, chiedeva in particolare la legalizzazione del commercio e di qualsiasi uso della pianta di canapa depotenziata e dei suoi derivati, compresi i seguenti:

  • Fiori
  • Foglie
  • Resina
  • Radici
  • Preparati a base di cannabidiolo, tra cui l’olio di CBD

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Le parti della pianta di cannabis e i preparati a base di CBD sono legali qualora contengano quantità di THC entro lo 0,5%.

L’emendamento è stato firmato da circa 30 deputati appartenenti ai partiti M5S, PD, +Europa e Liberi e Uguali, e la Commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera avrebbe dovuto giudicarlo ammissibile o inammissibile.

23 gennaio 2020: cosa ha deciso la Commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera riguardo l’emendamento sulla Cannabis Light?

La Commissione ha giudicato inammissibili oltre 900 emendamenti, tra cui quello sull’ufficializzazione del commercio e dell’utilizzo della marijuana light.

L’emendamento sulla cannabis light è stato infatti dichiarato “non strettamente attinente alla materia”. Ecco di seguito le precise parole:

“Non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all’esame della Camera. Sono ammissibili solo gli emendamenti recanti proroghe di termini, anche riferiti a termini già scaduti al momento dell’entrata in vigore del decreto-legge, previsti da disposizioni di rango legislativo, anche laddove tali proposte emendative rechino norme volte a introdurre ulteriori disposizioni rispetto a quelle di proroga, purché connesse o consequenziali alle medesime disposizioni di proroga, nonché proposte emendative strettamente connesse e consequenziali a disposizioni, diverse da quelle recanti proroghe, previste nel testo del decreto-legge”.

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In conclusione

Sappiamo bene che la marijuana light non sia una droga: i suoi contenuti di THC sfiorano lo 0% e rimangono comunque a norma di legge, ovvero entro lo 0,5%. Inoltre i livelli di CBD sono molto alti: si tratta di un cannabinoide antipsicotico capace di limitare nettamente gli effetti del THC.

Nonostante ciò, il Movimento 5 Stelle e gli altri partiti a favore della cannabis light stanno trovando forti difficoltà a ufficializzare il commercio e l’utilizzo di questo prodotto e dei suoi derivati.

Speriamo comunque che non si arrendano e che, in futuro, avremmo buone notizie da darti. Ricordiamo che sul filo del rasoio ci sono un migliaio di aziende italiane e decine di migliaia di lavoratori (insieme alle loro famiglie), e che nel 2018, dopo solo un anno dalla nascita di negozi di erba light, il giro di affari superava i 150 milioni di euro.

Numeri da non trascurare, specialmente se si considera l’entità della crisi del lavoro in Italia.