Cannabis terapeutica e patente

cannabis terapeutica patente

Modificato il: 25/02/2020

Cosa succede alla tua patente se guidi dopo aver utilizzato cannabis terapeutica.


Come ben saprai se hai acquistato la nostra marijuana light a Milano ricevendola a domicilio, cannabis light e cannabis terapeutica sono due prodotti completamente differenti.

L’erba light contiene infatti esigue percentuali di THC (entro lo 0,5%), il componente psicotropo, e alte percentuali di CBD, il cannabinoide non psicoattivo della cannabis (il quale, oltre che mitigare gli effetti del THC, presenta anche numerose proprietà benefiche: clicca qui per sapere quali).

La marijuana medica invece presenta di solito alti livelli di THC e basse o medie percentuali di CBD, le quali sono capaci di mitigare l’effetto del THC ma solo leggermente, in quanto le quantità di cannabidiolo sono nettamente in minoranza rispetto a quelle del tetraidrocannabinolo.

Cosa succede quindi se guidi dopo l’assunzione di cannabis terapeutica? Questo comportamento può causare il ritiro della tua patente di guida?

Chi fa uso di cannabis terapeutica può mettersi alla guida senza rischiare la patente?

I test antidroga valutano il quantitativo del principale metabolita del THC presente, il THC-COOH. Se tale metabolita supera i 50 ng/ml risulti positivo ai test, ma tale concentrazione varia in base al metabolismo di ogni persona, le quantità di marijuana assunte, la frequenza d’uso e altri fattori.

Tantissime persone che assumono marijuana terapeutica quotidianamente devono guidare l’auto per necessità, chi per spostamenti di lavoro (o perché il lavoro comporta proprio la guida dei mezzi) chi per altre motivazioni.

Eppure sono davvero rare le persone che non incorrono in problemi con il rinnovo della patente di guida o con gli esami tossicologici svolti dalle Autorità durante i controlli stradali.

Il punto è che c’è un vero e proprio vuoto normativo – un po’ come per la cannabis light – riguardante l’assunzione di marijuana terapeutica, nonostante gli effetti psicotropi finiscano dopo pochissime ore dall’assunzione.

Insomma: pare che nessuno abbia pensato di tutelare la patente di guida di  chi si sottopone a terapia con cannabis terapeutica FM-1, FM-2 o con altre varietà non italiane come la Bedrocan.

Come probabilmente saprai, gli effetti psicoattivi della marijuana terapeutica passano entro una manciata di ore (in genere 2, ma spesso anche meno). Eppure gli esami delle urine possono rilevare percentuali di THC anche dopo 30 giorni dall’utilizzo… Figuriamoci il test del capello.

Quindi se utilizzi marijuana medica e ti sottopongono ai drug test il rischio che ti ritirino o non ti rinnovino la patente è, purtroppo, alto.

Il motivo sta nelle disposizioni date dal Codice della Strada.

Codice della Strada e guidare dopo l’utilizzo di cannabis terapeutica

Per quanto riguarda la guida post utilizzo di cannabis terapeutica, dobbiamo considerare il DDL 59/2011, in cui all’allegato III viene regolato il consumo abituale di farmaci.

Secondo questo decreto, non puoi ottenere né il rilascio né il rinnovo della patente se fai uso abituale di medicinali la cui assunzione possa influenzare la tua abilità alla guida. Tale valutazione è demandato alla Commissione medica locale.

Le Commissione deve considerare, ai fini della valutazione, la tua patologia, la tipologia di trattamento e di patente richiesta e altri aspetti che potrebbero influenzare i requisiti psico-fisici richiesti per la guida.

Quindi il rinnovo o l’ottenimento della patente dipende tutto dall’opinione della singola Commissione Medica. E il ritiro della patente qualora ti sottopongano a drug test dipende dalla magnanimità delle Autorità locali.

Devi sapere che per il momento non solo la marijuana terapeutica può, ahimè, mettere a rischio la tua patente, ma anche l’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi come il Sativex.

Per quanto tempo la tua patente può essere in pericolo se assumi marijuana medica?

Esistono diversi test antidroga che possono rilevare la quantità di THC presente nel tuo organismo.

Quello meno affidabile, e anche meno utilizzato, è l’esame del sangue (che rileva il metabolita THC-COOH fino a circa 3-4 ore dall’assunzione di marijuana).

I più utilizzati sono invece l’esame delle urine e della saliva nonché, di solito in casi particolari, il test del capello.

drug test marijuana terapeutica rinnovo patente

Le analisi delle urine rilevano quantità di THC-COOH per un periodo di tempo che va dai 3 ai 30 giorni dall’assunzione di marijuana. Tutto dipende dalle quantità assunte, dalla frequenza e durata d’uso, dall’attività metabolica della singola persona e da altre variabili.

L’analisi della saliva rilevano percentuali di THC-COOH per circa 1-3 giorni dall’assunzione di erba tramite fumo.

Il test del capello invece rileva il metabolita del THC fino a 90 giorni dopo l’utilizzo di marijuana. Questo test però è molto costoso e può dare risultati falsati.

Cosa succede invece se fumi marijuana light e poi ti metti alla guida?

Marijuana light e patente di guida

Ti anticipiamo che le prossime affermazioni non sono campate per aria, ma sono il frutto di diversi studi di cui ti abbiamo parlato nell’articolo “Cannabis light ed esame delle urine (+ altri test tossicologici)” tutti riguardanti il consumo di cannabis light tramite fumo.

Se assumi marijuana light, altamente benefica per il tuo organismo, l’esame delle urine risulta tendenzialmente negativo al THC-COOH anche dopo pochi minuti dall’utilizzo.

Se la fumi e svolgi test del fluido orale, dunque quello della saliva, questo può risultare positivo fino a un’ora circa dall’utilizzo.

Il motivo sta nelle bassissime percentuali di THC presenti in questo prodotto, le quali vengono ulteriormente mitigate dal CBD.