Marijuana medica

marijuana medica

Modificato il: 25/02/2020

Marijuana medica: principali differenze con la cannabis light.


La marijuana light a Milano, Roma e nel resto d’Italia ha fatto un grosso successo a partire dal 2017, l’anno in cui è stata resa legale. Ma di legale in Italia, oltre la cannabis light, c’è anche la marijuana medica.

In realtà, nel nostro Stato, la canapa curativa è stata legalizzata ben prima di quella light: si può infatti utilizzare dal 2007.

Come avrai capito (o forse già lo sapevi) si tratta di due prodotti completamente diversi, i quali presentano delle differenze molto importanti. Vediamo di seguito tutte le caratteristiche della marijuana medica, quali la distinguono dalla canapa sativa depotenziata e se sia possibile coltivarla nel nostro Paese.

Marijuana medica in Italia: è possibile coltivarla?

L’unica marijuana medica legale in Italia è quella prodotta dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Se dunque ti stai chiedendo come ottenere un permesso per coltivare canapa a uso medico, sappi che nel nostro Stato questo non è possibile.

Puoi avviare una coltivazione di erba light senza chiedere particolari autorizzazioni (se non i classici permessi per il commercio), ma non puoi improvvisarti agricoltore di cannabis a uso terapeutico.

Il motivo è semplice: essendo le varietà mediche potenzialmente psicoattive, ogni lotto distribuito alle farmacie deve essere controllato dal seme al prodotto finale. E se tutti potessero coltivare la marijuana medica sarebbe abbastanza tosto riuscire a monitorare tutti i movimenti.

Dunque ribadiamo: la prima differenza tra la marijuana light e quella medica è il fatto che la light possa essere coltivata potenzialmente da chiunque voglia investirci, la terapeutica invece può essere coltivata solo dallo Stabilimento sopracitato.

La seconda differenza è che la marijuana medica è psicoattiva, quella light no.

Concentrazioni di THC e CBD nella marijuana medica e nella cannabis light.

Le varietà di marijuana ad uso terapeutico coltivate dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze sono due:

  • Cannabis FM2: distribuita a partire dal 2017, questa tipologia di canapa presenta concentrazioni di THC comprese tra il 5 e l’8% e concentrazioni di CBD comprese tra il 7 e il 12%. Entrambi i principi attivi sono quindi decisamente alti, ma se il cannabidiolo supera il THC ne mitiga efficacemente gli effetti psicotropi.
  • Cannabis FM1: viene distribuita a partire dal 2018, dunque piuttosto di recente, presenta quantità di THC comprese tra il 13 e il 20% e quantità di CBD inferiori all’1%.

La marijuana light presenta invece concentrazioni di THC inferiori allo 0,2% (tollerate fino allo 0,6%) e alti livelli di CBD, che possono variare da una tipologia all’altra. Alcune varietà arrivano anche al 25% di CBD.

Il THC è il principio attivo psicotropo della cannabis, mentre il CBD è il principio non psicoattivo (clicca qui per scoprirne i benefici e le caratteristiche).

Proprio per via delle differenti quantità di principi attivi, cannabis a uso terapeutico e cannabis light hanno un impiego completamente diverso.

Impiego della marijuana medica e della cannabis light.

In Italia i possibili utilizzi della cannabis medica (definiti dal Ministro della Salute) sono i seguenti:

  • come antidolorifico in patologie che provocano paralisi associata a dolore (come sclerosi multipla);
  • come analgesico nei dolori cronici (in particolare nevralgie);
  • come trattamento contro cinetosi, nausea e vomito provocati da trattamenti come la radioterapia, la chemioterapie e le cure per l’HIV;
  • per contrastare l’inappetenza da anoressia (anche nervosa), cachessia e anche la perdita di appetito da parte dei pazienti oncologici o affetti da AIDS;
  • per contrastare l’ipertensione nel glaucoma;
  • come placante degli spasmi muscolari involontari causati dalla sindrome di Tourette;
  • come broncodilatatore durante le crisi d’asma.

Importante: la cannabis può essere impiegata per trattare questi sintomi e patologie esclusivamente se le altre cure si rivelano inefficaci o se il paziente risulta resistente ai principi attivi dei tradizionali trattamenti.

La cannabis light, secondo la legge n. 242 del dicembre 2016, è invece finalizzata principalmente ai seguenti impieghi:

  • realizzazione di semilavorati di canapa sativa;
  • produzione di cibi, cosmetici e materie prime biodegradabili;
  • produzione di semilavorati destinati alle industrie;
  • esecuzione di opere di bioingegneria e risanamento dei terreni;
  • messa in opera di attività didattiche e di ricerca.

Gli impieghi delle due tipologie di marijuana sono dunque, per legge, decisamente differenti. Ma cosa possiamo dire riguardo gli effetti?

Marijuana light e marijuana medica: effetti benefici e collaterali.

Sia la marijuana light (specialmente se prendiamo in esame un prodotto da essa derivato, l’olio CBD) che quella medica presentano i seguenti effetti principali:

Entrambe le tipologie di cannabis presentano dunque degli effetti davvero benefici per la nostra salute.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, al momento non ne sono stati riscontrati. I medici però ne sconsigliano l’assunzione alle persone cardiopatiche in quanto l’assunzione di marijuana può accelerare il battito cardiaco.

Vediamo ora le ultime differenze tra erba light e erba medicale.

Prezzo e distribuzione di marijuana medica e marijuana light.

La marijuana a uso terapeutico viene venduta esclusivamente in farmacia e per acquistarla è indispensabile avere la ricetta medica.

Dunque non puoi entrare in farmacia, chiederla e comprarla: devi prima di tutto parlare con il tuo medico e valutare insieme a lui se sia il caso di assumerla.

In secondo luogo sappi che al momento dell’acquisto non riceverai le infiorescenze di marijuana terapeutica: queste vengono distribuite già sminuzzate alle farmacie, le quali poi le utilizzano per realizzare farmaci galenici.

Al contrario del Sativex, il farmaco industriale a base di cannabis, i medicinali galenici vengono prodotti in laboratorio dagli stessi farmacisti.

canapa farmaceutica

Oltre alle nostre FM1 e FM2, le farmacie possono impiegare anche varietà di cannabis medica importate dai Paesi Bassi (come la Bedrocan, la Bedica etc.) e dal Canada (la cannabis Pedanios).

Per quanto riguarda i prezzi, devi sapere che i farmaci galenici devono sottostare alla Tariffa Nazione dei Medicinali, la quale ne prevede un costo di 9€/grammo + IVA 10% + costi di produzione ed eventuali supplementi.

La marijuana light invece può essere commerciata sia come infiorescenza sia come prodotto derivato (per esempio tisane alla canapa, olio CBD, vestiario etc.) non dalle farmacie bensì da negozi ad hoc.

Inoltre, al contrario della marijuana terapeutica, quella light è commerciabile online. I prezzi sono variabili in base alla tipologia di infiorescenza: solitamente si aggirano intorno agli 8/10 € al grammo.

In conclusione

Le differenze tra la marijuana medica e la cannabis light sono tante, ma su un aspetto non c’è dubbio: gli effetti di entrambe le varietà sono decisamente benefici per la nostra salute.

Speriamo inoltre che le ricerche scientifiche riguardo la canapa farmaceutica facciano grossi progressi. Siamo fiduciosi!