La legge italiana sul CBD

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Modificato il: 25/02/2020

Comprare cbd online – e farselo consegnare a casa – è 100% a norma di legge, ecco perché.


Il recente boom di prodotti a base di CBD e la relativa vendita legalizzata in Italia ha causato una certa confusione, rendendo complesso e poco chiaro il quadro normativo che delinea ciò che è lecito e ciò che invece è ancora vietato. Dato che vogliamo che tu ti senta tranquillo nell’acquistare a domicilio marijuana light e CBD a Milano abbiamo pensato di scrivere un apposito approfondimento.

CBD legalizzato: cos’è e cosa dice la legge

La prima cosa che bisogna identificare è il cannabidiolo (CBD) ovvero la sostanza della Cannabis sativa che genera l’effetto rilassante, antinfiammatorio, distensivo. Il suo utilizzo può essere a livello farmaceutico, cosmetico e alimentare.

CBD e THC sono entrambi cannabinoidi, quindi prodotti dalle piante di canapa e cannabis. La differenza però è negli effetti, mentre il primo ha esclusivamente un effetto rilassante ed è quindi legale in quasi tutti i paesi, il Thc ha degli effetti psicotropi e quindi vietato in molti paesi. Il CBD ha inoltre la capacità di limitare gli effetti del Thc, riducendone l’impatto.

Con il consumo di Cbd non si verifica alcuna alterazione a livello psicologico, non ci sono effetti collaterali. Il Cbd è dotato inoltre di proprietà antispasmodiche, antipsicotiche, anti-convulsivanti e neuroprotettive. Thc e Cbd nascono dallo stesso prodotto ma hanno una conversione diversa che li differenzia totalmente.

Libertà di vendita e acquisto di cannabis light

La vendita regolamentare di questi prodotti è legale a seguito della legge 242 del 2016, entrata in vigore il 14 gennaio 2017. Questa in sostanza permette di commercializzare i prodotti a base di canapa, purché questi abbiano un contenuto di Thc inferiore allo 0.6%.

Il Tetraidrocannabinolo è il principio attivo che genera effetti psicotropi, con valori così bassi i suoi effetti sono praticamente nulli, ti basti pensare che in un comune spinello vi sono tra il 5 e l’8% di Thc.

Con il libero mercato il boom dei negozi e delle vendite ha segnato una crescita senza precedenti, la normativa tuttavia non è chiarissima su alcuni punti e per questo, soprattutto recentemente sono state effettuate verifiche in molti negozi.

La legge italiana sull’utilizzo e sulla vendita del CBD esplica tutto ciò che concerne la filiera della canapa in Italia, dalla coltivazione al consumo. Nella stessa si legge che vi è una promozione alla coltivazione, trasformazione, impiego della stessa per lo sviluppo del territorio, produzione di alimenti, cosmetici, opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, ricerca.

Le varietà di canapa che possono essere seminate devono essere presenti nel catalogo europeo delle sementi, in queste sono riportate solo quelle tipologie che hanno dimostrato di possedere un Thc inferiore allo 0.2%.

Chi vende è tenuto sempre ad avere la fattura e le indicazioni dell’acquisto, quindi eventuali cartellini, specifiche, certificati che attestino la provenienza in caso di controlli.

Anche coloro che coltivano sono sempre tenuti a trattenere tutta la documentazione necessaria atta a comprovare la provenienza dei semi, il prodotto e la libera commercializzazione.

Per questo è possibile affermare che i prodotti a base di CBD possono essere venduti in quanto rientrano nella tipologia ad uso tecnico, ciò vuol dire che nella legge non si fa esplicito riferimento alla possibilità di fumare la cannabis light, tuttavia questo non è neanche vietato e per questo l’utilizzo finale è a discrezione di chi la compra. La canapa legale è la principale fonte di approvvigionamento di Cbd legale in Italia.

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Consumo e acquisto di CDB nei negozi sono legali?

I negozi, online o fisici, possono commercializzare tisane, bevande, torte, vestiti e anche bustine di marijuana light. Ad essere illegale infatti è un valore elevato di Thc ma non il CBD che ha esclusivamente proprietà rilassanti e antiossidanti e quindi, come dimostrano i test svolti in laboratorio, non ha alcun effetto ‘ludico’ comparabile all’utilizzo di droghe.

Nello specifico è possibile vedere come nella legge non si faccia specifico riferimento alla cannabis light per uso ricreativo, tuttavia non vi è alcuna limitazione sull’utilizzo personale per lo scopo desiderato e per questo si ha la libertà di fumarla, preparare tisane, dolci e altri alimenti.

Questo vuol dire che chiunque ha la facoltà di ordinare il prodotto online e consumarlo. Dal momento che non esiste un’indicazione precisa sull’utilizzo personale è bene fare attenzione al trasporto. Qualora si subisca un controllo bisogna specificare che il prodotto è legale e acquistato come previsto dalla legge nei limiti del Thc.

Cosa è cambiato il mercato con la cannabis legale?

I semi possono essere utilizzati per creare la pasta, i biscotti, l’olio e altri tipi di alimenti, questi hanno un gusto gradevole e sono ricchi di proteine, omega 3 e omega 6 e quindi indicati per l’organismo.

Gli studi condotti dall’Università di New York circa il consumo della cannabis light hanno mostrato evidenze utili anche da un punto di vista sociale, a seguito della sua legalizzazione è stato sottratto alle mafie un 12% di fatturato derivante dalla vendita della marijuana.

Per il mercato italiano, Leonardo Madio, ricercatore dell’Universitè Catholique de Louvain parla chiaro sulle stime che il mercato della vendita legalizzata ha assunto. Si tratta di un business che ha tolto alle tasche della criminalità organizzata dai novanta ai centottanta milioni di euro all’anno.

Questo perché in sostanza le persone preferiscono acquistare prodotti legali, attualmente venduti anche in Italia, piuttosto che altro genere di prodotto venduto illegalmente dalla dubbia provenienza. Tuttavia il settore è in continuo aggiornamento, pertanto anche le notizie che il Governo lancia circa possibili sequestri non devono essere valutati in modo assoluto dal momento che solo una legge potrebbe vietare il commercio, attualmente pienamente legale in Italia.

In conclusione…

In conclusione quindi è possibile affermare che chiunque è libero di acquistare prodotti contenenti CBD, l’unica regola riguarda i valori di THC da verificare. Recarsi presso un negozio fisico o acquistare online dei prodotti di vario tipo a base di cannabis light e farseli consegnare a domicilio è totalmente lecito, anche se questi dovessero subire dei controlli. La filiera della vendita dei prodotti a base di canapa è certificata e per questo possibile in Italia.