Vendere marijuana ne incentiva l’utilizzo?

vendita di marijuana ne incentiva l'utilizzo

Modificato il: 25/02/2020

Ecco degli studi che ti sorprenderanno riguardo la vendita ed il consumo di cannabis.


Il rapporto tra la libera compravendita della cannabis e il suo utilizzo è da decenni il cavallo di battaglia delle forze politiche reazionarie, quelle che si oppongono alla legalizzazione e alla liberalizzazione del prodotto nonostante le prove scientifiche circa i suoi molteplici effetti benefici.

Lo sappiamo bene anche noi di legaldelivery.it, che vendiamo e consegniamo marijuana legale a Milano.

Scandagliare a fondo le ragioni e le motivazioni sottostanti ad una simile decisione non è compito facile.

Ciò che invece si può, e si deve fare, è chiarire se il rapporto tra libera compravendita e incentivazione all’utilizzo sia un falso mito o corrisponda, invece, alla verità.

Per rispondere a questo interrogativo, prenderemo in esame dei dati fondamentali affinché ne emerga un quadro che sia il più chiarificante possibile sull’argomento.

Il dibattito e lo scontro tra le idee reazionarie e quelle progressiste che spingono verso una maggiore liberalizzazione della marijuana, infatti, non può essere trattato con leggerezza e soprattutto oggi necessita di chiarimenti.

Pssst… Hai letto il nostro articolo sulla cannabis in Austria? Leggi qui: “In Austria la marijuana è legale?“.

Pre e post growshop: cosa dicono i numeri.

Il giro di affari della Cannabis light in Italia, ovvero l’erba legale con concentrazioni di THC (tetraidrocannabiolo) inferiori allo 0,6%, nel 2018 è stato stimato essere di circa 150 milioni di euro.

Quasi il 400% delle stime della Coldiretti sull’anno precedente, che si erano arrestate sulla modica cifra di 40 milioni all’anno.

Un aumento dei profitti del 400% può facilmente indurre nella tentazione di affermare che effettivamente la libertà di comprare e vendere marijuana light ne abbia causato un’incentivazione all’utilizzo.

Ma è una tentazione immediatamente annullata dalle stime del mercato illegale della marijuana.

dati mercato nero marijuana in italia

Il mercato illegale della marijuana e dell’hashish si aggirerebbe intorno ai 4 miliardi di euro all’anno, una stima fondata prevalentemente sul numero di interventi di polizia e sui sequestri (nel 2017 sono state circa 100 le tonnellate sequestrate complessivamente).

Il mercato della marijuana light, dunque, sarebbe un ben misero concorrente per quella illegale, ma ha comunque permesso di sottrarre profitti per circa 150 milioni di euro alla criminalità organizzata nel 2018.

L’aumento dei consumi è tutt’altra faccenda, ed è legato ad altri fattori anche perché il rapporto tra i consumatori abituali annui di cannabis e il numero dei sequestri resta sempre e comunque positivo.

A fronte di un aumento del +233% del numero dei sequestri, nel 2016, si è anche parimenti registrato un aumento dei consumi (1 italiano su 3 ne ha fatto uso nella vita mentre 1 studente su 4 ne ha fatto uso nell’ultimo anno), un anno in cui di growshop non se ne era ancora sentito parlare in Italia.

Marijuana light: non solo “erba”, ma anche affari.

Il mercato della marijuana light solo in Europa si stima produca annualmente un giro di affari di circa 32 miliardi di euro, destinati a diventare 36 entro il 2021.

Non si tratta soltanto di un vezzo personale, ma di una pianta che potrebbe rivoluzionare non solo la vita industriale ma anche quella economica dei paesi dell’eurozona e del mondo.

La libera compravendita di Cannabis light, dunque, non è soltanto limitata alle volizioni della popolazione, e pertanto sottoposta a regolamentazione, ma è un settore economico e finanziario in pieno sviluppo.

Si tratta di cifre che si convertono immediatamente in posti di lavoro, in settori di investimento e nel commercio di prodotti benefici per la salute: le potenzialità di impiego, di competitività e di perfezionamento settoriale sono illimitate!

Il caso della marijuana legale a Milano

Le grandi metropoli contemporanee hanno ormai da tempo rinunciato al settore strettamente produttivo: le fabbriche e gli impianti di produzione sono per lo più dislocati in periferia o nei borghi immediatamente adiacenti.

Ciò di cui vivono le metropoli oggigiorno sono i servizi.

Nel settore della marijuana legale Milano è in Italia capitale dei servizi. Un giro di affari che registra crescite costanti del 50%, tutti profitti che vengono sottratti al mercato nero e che permettono occupazioni regolamentate e ufficiali.

In seguito alla recente decisione della Cassazione del giugno 2019 di pronunciarsi negativamente circa il vuoto normativo lasciato dalla legge n.242, del dicembre 2016, molti negozi, sebbene il loro esercizio continui ad essere ancora legale, hanno deciso in via preventiva di chiudere.

Tra le aziende che continuano ad operare con efficienza e nel rispetto delle regole, restiamo noi di Legal Delivery, da tempo capaci di garantire qualità dei prodotti e funzionalità dei servizi, consapevoli del fatto che la marijuana light è un settore che non potrà essere arrestato.

Penalizzare i growshop e la liberalizzazione della marijuana light, non comporta una riduzione dei consumi, così come la libera compravendita non li incentiva.

Per tal motivo continuiamo a fornire i nostri clienti con prodotti della migliore qualità, con consegne rapide e con la massima disponibilità.

In conclusione: la radice del problema.

La radice del problema non sta tanto nell’aumento o nella riduzione dei consumi attraverso una incentivazione o una penalizzazione per vie legali, quanto piuttosto in una corretta informazione.

Che la marijuana sia la sostanza stupefacente più consumata al mondo è un dato di fatto, e cercare di opporsi alla realtà è destinata a diventare una lotta impari contro i mulini a vento più che un’azione efficace.

A chi nutre dubbi circa gli effetti collaterali di consumi eccessivi di marijuana bisogna rispondere con informazioni da diffondere e da rendere pubbliche, non con protezionismo e ignoranza.

La storia ha ampiamente dimostrato che non esiste maggior alleato del mercato nero che il proibizionismo e nulla aiuta la criminalità organizzata a crescere più dell’ignoranza imposta alle persone dai falsi miti.