Legalizzazione della marijuana in Messico: le novità del 2019

legalizzazione della marijuana in messico

Modificato il: 25/02/2020

Tutto quello che devi sapere sulla legalizzazione della marijuana in Messico.


Ti è capitato di acquistare marijuana light a Milano e ora vuoi interessarti al consumo e commercio di marijuana nel mondo?

Nello scorso articolo abbiamo parlato della cannabis in Grecia. Oggi ci concentreremo invece sulla legalizzazione della marijuana in Messico.

Il Messico è da tempo, grazie a serie tv, programmi, battute, cartoni animati ed altri strumenti multimediali, presente nell’immaginario collettivo come la patria del narcotraffico.

In parte ciò corrisponde a verità, con i numeri dei morti annuali che non lasciano molto spazio a interpretazioni personali.

Solo nel 2018 sono stati 31.000 i morti tra forze dell’ordine, civili, trafficanti e militari, tutti legati a crimini di droga.

Il quadro assume una sfumatura ancora più macabra se si considera che la silenziosa guerra civile tra i cartelli e l’esercito messicano, che va avanti ormai da più di un decennio, ha portato ad oltre 235.000 morti accertate.

La droga, in Messico, è un affare serio, un affare dal valore stimato di circa 40 miliardi di dollari.

Breve storia della marijuana in Messico.

La marijuana, prima sostanza stupefacente al mondo per numero di consumatori, in Messico è protagonista di una lunga storia di tolleranza.

Per tutto l’Ottocento la cannabis, infatti, era impiegata come antidolorifico sia da parte della popolazione sia negli ospedali militari.

Il divieto di produrre e consumare marijuana sopraggiunse nel 1920, mentre nel 1927 un altro provvedimento federale ne bloccò completamente le esportazioni.

Come sempre accade, il proibizionismo si convertì immediatamente nella creazione di un florido e potente mercato nero.

L’influenza del mercato nero messicano, agevolata dalla debolezza del governo e dalla sua incapacità di controllare efficacemente l’immenso territorio nazionale, è ormai diventata leggenda.

Tutt’oggi i cartelli messicani sono tristemente famosi in tutto il mondo per l’efferatezza delle loro azioni e per l’enorme flusso di denaro che controllano, oltre al loro potere su popolazione e amministrazione locale.

La decisione del governo messicano, nel 2006, di intervenire direttamente con l’esercito per arginare l’escalation di violenza prodotta dal potere sotterraneo della criminalità organizzata è risultata in una guerra civile fantasma tutt’ora in corso.

L’anno della svolta della marijuana in Messico: il 2009.

Il 21 agosto 2009 fu preso il primo provvedimento federale per una lotta diversa ai cartelli della droga.

Piuttosto che ricorrere alla repressione violenta, il governo messicano iniziò a cercare di sottrarre, provvedimento dopo provvedimento, la marijuana al controllo del mercato nero.

Nel 21 agosto fu depenalizzato il possesso di quantitativi di marijuana indicati per l’esclusivo uso personale.

Si trattava di un riconoscimento ufficiale di una situazione praticamente già in atto, dato che le forze dell’ordine raramente si preoccupavano di fermare passanti in possesso di dosi minime di cannabis.

Al provvedimento del 2009 ne seguì un altro, molto più importante, nel 2015.

Questo permetteva il consumo personale di marijuana ai membri della SMART (Società Messicana per la Tolleranza dell’Uso Personale Responsabile).

Nel 2017 arrivò, infine, il provvedimento federale, votato pressoché all’unanimità in ambo le Camere, per la legalizzazione dell’uso terapeutico della marijuana light, con concentrazioni di THC (tetraidrocannabinolo), ovvero il metabolita psicoattivo della cannabis, inferiori all’1%.

31 Ottobre 2018: la legalizzazione prende forma.

trovare marijuana in messico

Alla fine del 2018 si affermava che le nazioni che avevano completamente legalizzato la marijuana, sia per uso medico che ricreativo, sia light che psicotropa, fossero due e mezzo.

Al fianco di Uruguay e Canada, infatti, vi era il Messico, che, per quanto non fosse ancora notizia certa, si diceva essere veramente ad un passo dalla legalizzazione.

La Corte Suprema del Messico, infatti, il 31 ottobre 2018 dichiarò che la proibizione contro la marijuana è a tutti gli effetti anti-costituzionale.

La dichiarazione della Corte Suprema portò il 22 febbraio 2019 alla pubblicazione di un documento, diretto al Governo Federale, che spingeva a rispettare i diritti dei cittadini, specialmente in merito alla produzione per uso personale della cannabis.

Attualmente il Governo sta lavorando ad un disegno di legge appropriato per la completa legalizzazione della cannabis, da conciliare anche con le precedenti regolamentazioni a riguardo che, ad esempio, proibivano l’ingresso in suolo messicano dei semi di marijuana.

Le prospettive nella marijuana in Messico per il 2019

Il 2019, fondamentalmente, è caratterizzato da un forte senso di aspettativa, avvertito da tutti i cittadini messicani: la legalizzazione, ormai lo si sa, è veramente a portata di mano, manca solo il disegno di legge.

Attualmente è stato anche già formato l’organo che dovrebbe gestire la concessione dei permessi: il COFEPRIS (Commissione Federale pe la Protezione dai Rischi Sanitari).

La procedura attualmente consiste nel far richiesta alla COFEPRIS per coltivare marijuana per uso personale. Ovviamente, dato che non esiste ancora una legge a riguardo, il permesso verrà respinto.

A quel punto il richiedente dovrà fare appello agli organi giudiziari i quali, invece, in virtù della dichiarazione della Corte Suprema, vedranno riconosciuti i suoi diritti e gli verrà garantita protezione giuridica per la coltivazione.

Nel frattempo COFEPRIS sarà obbligata a concedere il permesso fintantoché il processo non si è esaurito.

Si tratta di un espediente abbastanza farraginoso per ovviare alla lentezza del Governo Federale messicano, ma che permette, nel frattempo, ai privati cittadini di poter trarre beneficio dalla dichiarazione della Corte Suprema.

Fondamentalmente si tratta di un enorme passo compiuto nella lotta al narcotraffico. L’unica via per poter contrastare i potenti cartelli messicani è, infatti, sottrarre loro porzioni sempre più ampie di mercato in cui quelli compiono i loro loschi affari.

Nel frattempo vi è anche chi, come l’ex Presidente della Repubblica, Vincente Fox, dichiara: «Tutte le droghe, inclusa la cocaina, l’eroina e la metanfetamina saranno legali in Messico entro 10 anni. La marijuana è un primo passo, ma il processo è irreversibile.»